Gli elementi del giardino zen da tavolo Bonseki

Secondo il gruppo Tokyo Kuyo-Kai, oggetto del Bonseki non è il completamento della scena in sé, né la sua preservazione. Il Tokyo Kuyo-Kai afferma: "L'importanza del Bonseki sta nel sentimento di pace e nella soddisfazione che deriva dalla creazione della scena Bonseki e non nel risultato del lavoro".

Il  giardino zen da tavolo e il bonseki

Quella del Bonseki (盆石; letteralmente, rocce su vassoio) è l'antica arte giapponese di creare giardini in miniatura su vassoi di lacca nera adoperando sabbia bianca, sassi, e piccole rocce. Per la creazione dei Bonseki si utilizzano strumenti delicati come piume, piccole scope, setacci, cucchiai e ramoscelli. I vassoi possono essere ovali o rettangolari, di dimensioni variabili da una trentina di centimetri quadrati fino ad un massimo di 200 x 150 centimetri (i più comuni sono di 60 x 35). I vassoi ovali hanno solitamente un bordo lievemente rialzato mentre quelli rettangolari ne sono di solito privi.

Le miniature Bonseki rappresentano spesso paesaggi montani, marini, o giardini. Piccoli sassi o rocce vengono usate per rappresentare montagne, linee costiere o isole rocciose su cui si frangono le onde del mare. Strutture in miniatura, generalmente di rame dipinto, vengono spesso inserite nel Bonseki per realizzare case, templi, ponti e simili.

La storia

Le origini del Bonseki sono piuttosto nebulose ma si ritiene che l'Imperatore Temmu, che regnò durante la metà del VII secolo d.C., facesse uso delle tecniche Bonseki per rappresentare panorami e oggetti presenti in natura. Si ritiene altresì che alcuni giardini di Kyoto furono progettati mediante il ricorso al Bonseki come plastico in miniatura del costruendo giardino.

Sotto lo Shogun esteta Ashikaga Yoshimasa (1443-1490), il Bonseki divenne popolare tra i membri dell'aristocrazia. Un secolo dopo, Sen no Rikyu, il famoso maestro della Cerimonia del Tè, praticava il Bonseki ed uno dei suoi studenti, Hosokawa Sansai, fondò una scuola dedicata al Bonseki con tecniche ben precise.

Il Periodo Edo (1603-1867) vide nascere molte scuole Bonseki di pari passo al crescere della sua popolarità. Il Bonseki era particolarmente popolare tra molte donne della corte Shogunale dell'antica Tokyo.

Elementi

Vassoio 

Il vassoio è generalmente realizzato in legno colorato o naturale, rappresenta il recinto del giardino reale un luogo che si contrappone all'infinito dove si delimita la propria esperienza, si coltiva l'ordine e la pace interiore.

Sabbia

La sabbia è generalmente bianca o colorata, è l'elemento base dove si disegna lo scenario che si vuole realizzare utilizzando l'apposito rastrellino.

Pietre

 Le pietre sono laviche scure ma possono essere anche chiare marmoree, a seconda della loro forma, le pietre vengono suddivise in cinque insiemi abbinati rispettivamente al legno (Taido), al metallo (Reisho), al fuoco (Shigyo), all’acqua (Shintai) e alla terra (Kykyaku). La disposizione segue dei criteri estetici come gli ideali del'estetica zen estetici nell'era Muromachi (1392 – 1568)Tratto da “I sette caratteri” di Hoseki Schinichi Hisamatsu:

Fukinsei: Asimmetria, l’oggetto visto da “nessun luogo”. -- Il punto di vista è relativo o assoluto?--

 Kansho: Sobria semplicità, la cosa cosi come è. -- Essenza, colpo d’occhio. --

 Koko: Forza e maturità, dignità, bellezza energica, severità inattaccabile, non giovane. -- Dove e conservata l’esperienza di una vita? --

Shizen: Naturalezza, spontaneità, pura bellezza, pura dedizione alla cosa stessa. -- Stai attento! La vita non è un semplice spettacolo! --

 

Yugen: Sottile profondità, impenetrabilità, ciò che è completamente “altro” da noi, che ci trascende. -- Percepire la potenza senza comprenderla. --

Datsu-Zoku: Libertà dall’attaccamento, che non si lascia pregiudicare dai desideri mondani, agire come gioco. -- Se vedi un Buddha, uccidilo. --

 

Seijaku: Quiete, tranquillità, profonda accettazione della condizione umana dell’esistenza in quanto unici (uno-mono-monaco). Unità soggettiva fondamentale, completa e senza fissa interazione. -- Con il grido dell’uccello la montagna diviene ancora più quieta. –

Oltre alle pietre che costituiscono la parte estetica possono essere aggiunte delle pietre dure semiprezione dei colori legati all'approccio energetico dei chakra.

 

Rastrello

IL rastrello è lo strumento per la sarchiatura della sabbia. Si effettua passando lentamente il rastrello nella sabbia come fosse un aratro che crea i solchi nel terreno. Allo scopo è necessario che tutti gli elementi siano in equilibrio tra di loro: L'altezza dello strato di sabbia, la spazio tra i denti del rastrello, anche la velocità del rastrello deve essere bassa in modo da spostare lentamente i granelli verso l'apice del solco senza lanciarli sui solchi adiacenti.Il dosaggio della sabbia è quindi un'operazione necessaria affinché i solchi risultino profondi e ben definiti. Per ottenere un buon aspetto infatti è necessario che lo strato di sabbia sia limitato ed in corretto rapporto con il tipo di rastrello (distanza e sezione dei denti). Affondare il rastrello nello strato di sabbia pre-dosata fino a toccare il fondo del vassoio fa si che la quantità di sabbia spostata corrisponda esattamente a quella necessaria per creare un solco perfetto senza che un sovrappiù vada a rovinare i solchi adiacenti o che non sia sufficiente a formarne uno abbastanza alto e definito.

Decorazioni

Le decorazioni sono principalmente fonti di luce come lanterne o candele aromatiche oppure anche strutture come ponti o statue.